Sintesi a cura di Matteo Tasca

Il licenziamento di un dirigente in occasione di una lettera di critica

La Corte di Cassazione, in una sentenza di ottobre 2021, ha affrontato la questione della legittimità del licenziamento di un dirigente.

In particolare nel caso in esame l’azienda aveva licenziato il dirigente a seguito di una sola missiva in cui il lavoratore contestava alla datrice di lavoro di aver tradito la sua fiducia e buona fede ed esprimeva dubbi sulla possibilità di riuscire a sopportare ancora un comportamento che giudicava inqualificabile.

Secondo il dirigente la giustificatezza del licenziamento non poteva essere integrata da un solo episodio di intemperanza.

Di diverso avviso invece la Corte di Cassazione che ricorda come ai fini della giustificatezza del licenziamento del dirigente non è necessaria una analitica verifica di specifiche condizioni ma è sufficiente una valutazione globale che escluda l’arbitrarietà del recesso in quanto intimato per circostanze idonee a turbare il rapporto fiduciario con il lavoratore.

Nel caso in esame la Cassazione ritiene che si possa escludere del tutto l’arbitrarietà per la rilevanza del fatto contestato in termini di turbamento del vincolo fiduciario, tanto più intenso quanto più elevato il ruolo dirigenziale del dipendente.

La lettera di critica, facendo venir meno il rapporto fiduciario, costituisce quindi una giusta causa di licenziamento del dirigente.